Fiamme Azzurre

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    FIAMME AZZURRE

    La data di nascita è quella del 25 luglio 1983: in quel giorno venne consegnato agli atti e alla storia il decreto ministeriale che sanciva l'istituzione delle Fiamme Azzurre. Al parto assistettero il Dott. Raffaele Condemi, allora Vice Direttore Generale dell'Ufficio Centrale del Personale, l'Ispettore Capo della Polizia penitenziaria Giuseppe Mammone, un passato da calciatore nell'Astrea, e - decisivo intervento esterno - Pietro Mennea, olimpionico dei 200 metri a Mosca '80, indimenticato asso della velocità mondiale.
    Inutile ricordare come a quell’epoca esistessero già strutture ben definite e di lontana tradizione nell’ambito dello sport “militare”: ma le Fiamme Azzurre erano destinate a scalare i vertici in campo nazionale come in quello internazionale, in quasi tutte le discipline nelle quali si sarebbero impegnate nel corso della loro attività. E in fondo, fin dagli esordi l'obiettivo, semplice ma ambizioso, era proprio quello di incorporare nelle strutture dell'Amministrazione penitenziaria una polisportiva che riuscisse a competere in un lasso di tempo ragionevole con realtà già organizzate e radicate come le altre società “militari”, che costituivano (a quei tempi come oggi) la testata d'angolo del movimento sportivo nazionale. Le prime affiliazioni risalgono al 1985: riguardano le sezioni di Atletica Leggera, l'essenza dello sport olimpico, e di Pentathlon Moderno, la più "militare" tra le discipline sportive.
    Il reclutamento operato del sodalizio, nel quale l'Ispettore Mammone aveva investito le sue migliori energie, dette subito i frutti sperati: era stato diretto a costituire una formazione di atleti giovani, ma di belle speranze, il fior fiore della categoria juniores nell'atletica di quegli anni. Il primo record nazionale siglato dalle Fiamme Azzurre, 7:32.7 a Frascati nell'ottobre 1986, è quello della staffetta 4x800 metri juniores, per merito del quartetto formato da Zanon, Rogen, Baccani e Cardone: una conferma che quella allora imboccata sarebbe stata la strada giusta.
    Quella squadra giovane e rampante era destinata a crescere: i successivi anni di attività vedono un'escalation impetuosa di risultati. Al 1987 risalgono i primi titoli nazionali assoluti e la prima medaglia ottenuta nei Campionati Europei juniores (Giuliano Baccani nei 5000 metri a Birmingham); al 1988 il primo podio nella classifica del campionato di società e i primi record nazionali assoluti (nell'asta e nell'alto indoor ad opera, rispettivamente, di Giorgio Grassi con 5.50 e di Fabrizio Borellini con 2.30), nonché le prime partecipazioni olimpiche per merito, oltre che degli atleti Ezio Madonia e Giovanni Perricelli, anche del pentathleta Roberto Bomprezzi ai Giochi di Seul; al 1989 il primo titolo di società assoluto (nel criterium indoor) e il primo alloro internazionale, per merito del marciatore Walter Arena ai Giochi Mondiali Universitari di Duisburg; al 1990 risale la prima medaglia d'oro europea, a Glasgow con Sandro Floris nei 200 metri; nel 1991 è stato conquistato il primo titolo di società assoluto su pista nell'atletica, cui seguirà nel '92 la prima partecipazione alla Coppa dei Campioni e la prima medaglia olimpica, il bronzo di Bomprezzi nella prova a squadre di pentathlon moderno a Barcellona.
    Proprio dal '92, e fino al 1997, per l'assenza temporanea dell'Ispettore Mammone, le sorti del Gruppo Sportivo sono state rette dall'Ispettore Giovanni Bonanni: un periodo nel quale, come si è visto, la crescita delle Fiamme Azzurre non si è interrotta.
    Una scalata senza soluzione di continuità: dei principali risultati di ciascuna sezione è dato ulteriore e dettagliato resoconto nella parte loro riservata, su queste stesse pagine.
    Non è però da trascurare, in aggiunta, l'apporto offerto dal gruppo sportivo in termini di uomini e mezzi all'organizzazione di numerose e qualificate manifestazioni (dal Concorso ippico internazionale di Piazza di Siena alla Maratona di Roma, dal Golden Gala di atletica e ai Mondiali militari di triathlon a Sabaudia, dagli Europei di pentathlon moderno all’attività di supporto del Comitato Paralimpico Italiano, dalla Corsa di Miguel ai due campionati italiani a squadre di judo, Perugia 2004 e S.Giustino 2006, fino - da ultimo - al Sei Nazioni di rugby): una vocazione di autentico servizio nei confronti della collettività, nelle migliori tradizioni del Corpo di Polizia penitenziaria e dell’Amministrazione di appartenenza.
    Ma ogni medaglia ha il suo rovescio: è opportuno qui ricordare che in un momento particolare della loro vicenda agonistica (e precisamente dal 1996 al 2004) le Fiamme Azzurre hanno dovuto interrompere ogni attività di reclutamento mirato, tanto che gli atleti che hanno fatto il loro ingresso nel gruppo sportivo in quegli anni provenivano tutti da concorsi pubblici della Polizia Penitenziaria o erano già appartenenti al Corpo. Una contingenza difficile, ma che è stata comunque gestita al meglio con le risorse consentite: ad esempio il reclutamento temporaneo per il servizio di leva. E’ stato in questo modo che si è costituito il nocciolo duro di uno squadra di judo destinata a dominare per diverse stagioni la scena nazionale, con significativi successi anche in campo internazionale. Le prospettive, sotto questo profilo, sono migliorate grazie all’emanazione del DPR 30 aprile 2002 n. 132 (regolamento recante “Modalità per l’assunzione di atleti nei Gruppi Sportivi del Corpo di Polizia penitenziaria”): antesignane rispetto a tutte le altre Amministrazioni, il Ministero della Giustizia e le Fiamme Azzurre sono stati i primi soggetti pubblici a dotarsi dello strumento normativo e a bandire un concorso “riservato agli atleti per titoli sportivi”. Una primogenitura che ha dato i suoi frutti: grazie ai reclutamenti effettuati principalmente nel settore femminile a partire dal marzo 2004 le Fiamme Azzurre hanno portato nelle proprie file ragazzi e ragazze di ottime prospettive, raccogliendo già nell’immediato successi destinati a riempire le bacheche della sede sociale di Casal del Marmo (l’impianto che aveva ospitato, nel giugno del 2004, una finale del Campionato di Società di atletica leggera definita dagli osservatori “una delle manifestazioni meglio organizzate nella storia della disciplina”).
    Dal 2005, la guida del Gruppo Sportivo è stata affidata al V. Comm. Marcello Tolu, già responsabile dell’AS Astrea nelle stagioni più brillanti vissute dalla squadra di calcio della Polizia penitenziaria: il funzionario ha raccolto l’eredità della precedente gestione con l’obiettivo di guidare le Fiamme Azzurre ad una nuova importante sfida, quella di pilotare una struttura già modellata in termini di alta professionalità lungo gli impegnativi percorsi dello sport contemporaneo.
    E perciò rispondere alle aspettative riposte sugli atleti della Polizia penitenziaria dal CONI e da tutto il movimento sportivo nazionale sul piano dell’agonismo di alto livello, ma senza trascurare le esigenze umane e personali di chi è chiamato ad essere protagonista sui difficili campi di gara e cercando di rendere sempre più stretto e identitario il legame tra Corpo e Gruppo Sportivo della Polizia penitenziaria.

    (Testo tratto da: www.polizia-penitenziaria.it)
     
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